Duplice omicidio: è caccia al maniaco a Ponticelli
Barbara Sellini e Nunzia Munizzi sono uscite insieme alle 19:30 di sabato sera e non hanno più fatto ritorno a casa. Sono state ritrovate ieri mattina, prive di vita in un canalone di sabbia. Adesso è caccia all’assassino che le ha attirate e ha compiuto l’efferato delitto.
Le vittime conoscevano l’assassino? Spunta una 500 blu
Barbara e Nunzia avevano un appuntamento con una persona di cui si fidavano. Mirella Grotta, la mamma di Barbara, riferisce che si sarebbero fatte lasciare le chiavi e si sarebbero allontanate con una busta piena di merendine. Due testimoni hanno dichiarato di averle viste salire su una 500 blu.
Delitto di Ponticelli, folla ai funerali. Il maniaco si nasconde nel quartiere?
In migliaia hanno partecipato ai funerali di Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, i cui corpi sono stati ritrovati domenica scorsa lungo un canalone del quartiere di Ponticelli. Gli abitanti ne sono certi: “L’assassino è uno della zona”.
Tre arresti per il massacro di Ponticelli
Per l’omicidio di Barbara Sellini e Nunzia Munizzi sembra emergere una nuova pista. I Carabinieri hanno arrestato tre giovani incensurati. Stretto riserbo sui nomi.
Sono tre ragazzi gli assassini di Barbara e Nunzia
Due diciottenni e due ventenni sono stati arrestati per l’omicidio avvenuto il 3 luglio a Ponticelli. Tre di loro avrebbero attirato le vittime nel canalone promettendo un pic-nic per poi assassinarle. Secondo l’inchiesta, a compiere il massacro sono stati Giuseppe la Rocca, Luigi Schiavo e Ciro Imperante, mentre Salvatore La Rocca, fratello di Giuseppe, è accusato di occultamento di cadavere.
Omicidio di Ponticelli, avrebbe confessato uno degli accusati.
Dopo due mesi di indagini emergono i particolari sul feroce delitto di Barbara Sellini e Nunzia Munizzi. Secondo gli investigatori, sarebbero state prima colpite alla testa, poi seviziate con un’arma da taglio e, una volta morte, trasportate in un campo e bruciate. Nelle ultime ore sembra che Salvatore La Rocca abbia confessato.
Scrive a Cossiga la mamma di Barbara Sellini: “Gli assassini di mia figlia presto liberi!”
Con una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Cossiga, la madre di Barbara Sellini ha espresso il suo sdegno per la prossima scarcerazione dei tre giovani arrestati per l’omicidio della figlia. Non sono bastati due anni e mezzo per portare i tre sul banco degli imputati, che presto saranno rimessi in libertà per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva dovuti a uno sciopero nazionale degli avvocati.
I tre giovani accusati del delitto di Ponticelli: “Non siamo noi gli assassini, processateci subito”
Vicini alla scarcerazione per la decorrenza dei termini di carcerazione preventiva, i tre giovani accusati per gli omicidi di Barbara Sellini e Nunzia Munizzi. Non vogliono essere etichettati come “assassini” e chiedono il processo convinti di poter dimostrare la propria innocenza.
Scarcerati i tre presunti assassini di Ponticelli. I giudici: “Scelta obbligata”
“La corretta interpretazione della legge non ci consentiva altro”. Il Presidente della seconda sezione istruttoria della Corte d’Appello commenta così l’ordinanza che restituisce la libertà a Giuseppe La Rocca, Luigi Schiavo e Ciro Imperante.
Sala Consilina, rivolta dei cittadini contro il presunto assassino
300 persone hanno sfilato per le strade di Sala Consilina, in provincia di Salerno, per protestare contro la designazione della cittadina come luogo di soggiorno obbligatorio per Luigi Schiavo, uno dei tre giovani accusati per l’omicidio di Ponticelli.
Inizia il processo ai giovani accusati del delitto di Ponticelli
È iniziato sotto una valanga di eccezioni procedurali il processo a Luigi Schiavo, Ciro Imperante e Giuseppe La Rocca, i tre ragazzi accusati di aver prima violentato e poi bruciato Barbara e Nunzia.
I tre accusati del delitto di Ponticelli: “Costretti a confessare”
I giovani accusati di aver commesso l’atroce delitto di Ponticelli accusano le forze dell’ordine. I tre denunciano violenze durante gli interrogatori alla Caserma Pastrengo che portarono al loro arresto.
Il testimone chiave prima ritratta poi accusa: “Sono stati loro”
Momenti di tensione durante il processo per i delitti di Ponticelli, dove Carmine Mastrillo prima ritratta le accuse verso i tre giovani accusati, poi crolla in lacrime e conferma la versione: “Sono stati loro”.
Al processo sul delitto di Ponticelli arrestata per reticenza una testimone
Luigi Schiavo, l’imputato che accusa le forze dell’ordine di averlo maltrattato per estorcergli una confessione, chiede di essere sottoposto al siero della verità, prova però non ammessa dal nostro ordinamento giudiziario.
Al processo sul “Delitto di Ponticelli” arrestata per reticenza una testimone
Arrestata per reticenza la fidanzata di Giuseppe La Rocca, uno dei tre accusati degli efferati delitti. La ragazza, dopo aver risposto ripetutamente “non ricordo” è stata condotta davanti al pubblico ministero per essere interrogata, dopo che in istruttoria aveva ammesso di aver ricevuto pressioni per confermare l’alibi di uno degli imputati.
La parte civile è sicura: “Sono loro gli assassini”
Secondo la parte civile, intervenuta al processo in corso a Napoli, non ci sono dubbi: Luigi Schiavo, Ciro Imperante e Giuseppe La Rocca sono gli assassini di Barbara e Nunzia: “Vanno condannati”.
Chiesto l’ergastolo per i giovani accusati del delitto di Ponticelli
Ergastolo. È questa la pena richiesta dal PM durante il processo ai presunti colpevoli del delitto di Ponticelli. “Ce lo aspettavamo” la reazione di uno degli accusati. “È tutta una farsa, non hanno accettato nessuna delle richieste presentate dai nostri difensori”.
Delitto di Ponticelli, ergastolo sì, ma a piede libero. Rabbia nel quartiere.
Non smette di riservare sorprese il processo per gli omicidi di Ponticelli. Per i tre giovani si profila l’ipotesi di una condanna all’ergastolo, condanna però che non porterebbe nessuno dei tre in carcere. Serve aspettare il terzo grado di giudizio. Nel quartiere esplode la rabbia: “L’ergastolo è anche poco!”
I difensori dei presunti assassini di Ponticelli attaccano l’accusa
Durante i loro interventi, gli avvocati difensori dei tre giovani accusati del Delitto di Ponticelli si sono scagliati contro le tesi accusatorie del PM e contro la parte civile.
Gli assassini di Ponticelli condannati a tre ergastoli, ma restano liberi
Dopo tre ore di camera di consiglio, la Corte di Assise ha emesso la sentenza: tre ergastoli per il duplice efferato omicidio commesso nell’estate del 1983. Violenta reazione dei parenti degli imputati contro la stampa: “La vostra condanna è stata emessa il primo giorno d’indagini”.
Ponticelli, i tre condannati sostengono: “È stato un maniaco”
“L’assassino è un altro” è questa la tesi rilanciata alla Corte d’Appello che avrà il compito di giudicare Luigi Schiavo, Giuseppe La Rocca e Ciro Imperante condannati in primo grado all’ergastolo, ma ancora a piede libero.
Delitto di Ponticelli: “Condannate all’ergastolo gli imputati”
Nessuno sconto di pena e nessuna clemenza, questa è la richiesta fatta dal sostituto procuratore durante l’udienza del processo di appello per il delitto di Ponticelli.
Confermato l’ergastolo per i tre di Ponticelli
Nessun dubbio, sono loro gli assassini di Barbara e Nunzia. I giudici hanno confermato in appello la sentenza di primo grado, condannando all’ergastolo Luigi Schiavo, Ciro Imperante e Giuseppe La Rocca. Secondo la corte, le tante testimonianze raccolte non lasciano spazio ad alibi.
Ponticelli, la Cassazione apre le porte del carcere ai tre assassini
La Cassazione ha confermato la sentenza di ergastolo per Luigi Schiavo, Ciro Imperante e Giuseppe La Rocca. Per i tre ora si aprono le porte del carcere, qui dovranno scontare l’ergastolo.
Delitto di Ponticelli, la Cassazione dice no alla revisione del processo
Nessuna revisione del processo, questo ha deciso la Cassazione. Restano così condannati Luigi Schiavo, Ciro Imperante e Giuseppe La Rocca.
Potrebbero tornare in libertà gli autori della strage di Ponticelli
Dopo 27 anni di carcere, Luigi Schiavo, Ciro Imperante e Giuseppe La Rocca potrebbero tornare in libertà. I tre, condannati all’ergastolo per gli omicidi avvenuti nel 1983, si dichiarano innocenti e, nonostante la pena ormai scontata, chiedono a gran voce la revisione del processo.
Strage di Ponticelli “Riaprite il processo, il killer fu uno solo”
1330 pagine di contro-inchiesta, è questo il frutto del lavoro del team legale che chiede la revisione del processo che ha condannato all’ergastolo Luigi Schiavo, Ciro Imperante e Giuseppe La Rocca. I tre si sono sempre dichiarati innocenti e la nuova tesi sostiene di dover tornare alla prima pista, quella che portava a un uomo solo.
Delitto di Ponticelli, ancora un no alla revisione del processo
Ancora una volta, è la terza, si chiude con un “no” la richiesta di revisione del processo per gli accusati del delitto di Ponticelli. I tre, dopo aver scontato 27 anni di carcere, sono tornati in libertà, ma continuano a dichiararsi innocenti e chiedono giustizia.
Delitto di Ponticelli, dopo 40 anni interviene l’Antimafia
Dopo tutti questi anni, il caso di Ponticelli fa ancora parlare. Secondo la commissione Antimafia, infatti, carenze investigative e depistaggi furono alla base di quello che si ritiene possa essere uno dei più grossi errori giudiziari della storia.